
Vi presentiamo il weberinario, con lui i gattini funzionano sempre!
Interviste / Social Media Marketing
Oggi vi parliamo del weberinario. Cosa succede quando i veterinari incontrano il web? Un mondo pieno di gattini, ma non solo!
Conosciamo tutti un veterinario, ma un weberinario non mi era mai capitato!
Eppure esistono, non sono in tanti e ne ho conosciuto uno (anzi una visto che si tratta di una donna) molto particolare! Oggi vi presento Silvia Bonasegale Camnasio di Milano.
Silvia si laurea in veterinaria e decide di buttarsi nella scrittura in ambito medicale di articoli per cliniche veterinarie, farmacie e studi medici. Avete presente le prescrizioni incomprensibili dei medici di famiglia (per umani)? Ecco, Silvia è in grado di rielaborare questi testi incomprensibili in un linguaggio fluente, scorrevole e comprensibilissimo in cui racconta come rendersi cura degli animali che vivono con l’uomo. Ma facciamolo dire bene da lei di cosa si occupa.
Come è nata la tua idea? Da laureanda immaginavi già parte del tuo lavoro sul web?
No, guarda io sono nata che volevo già fare il veterinario, sarà il DNA che era già impostato (mio nonno paterno era un veterinario), e non ho mai pensato di fare altro nella vita. Poi è cambiato tutto quando a 23 anni, ho conosciuto il mio compagno (ed attuale marito). In sunto: ho smesso di fare il veterinario ed ho cominciato a lavorare nella sua azienda come responsabile comunicazioni (anche) ed ho imparato a muovermi in rete.
Dopo circa 20 anni, mi ero stufata di scrivere di viti e bulloni (l’azienda vende e ripara scooter, tra le altre cose) ed ho pensato che avrei potuto mettere a frutto questa mia esperienza anche in altri ambiti, facendo questo mestiere (la copywriter) anche per altri. Da lì ho cominciato a sondare il mercato (molto affollato devo dire) ed ho notato che non c’era nessuno che avesse esperienza medica (quindi una laurea in medicina, veterinaria men che meno) che avesse competenze di web e social media marketing e che quindi potesse aiutare i veterinari (dai quali non mi sono mai discostata, visto che non ho mai vissuto senza almeno due cani) a comunicare in modo efficace. Ho trovato un temerario amministratore di un sito con un forum, che voleva articoli molto approfonditi e tecnici (ma capibili anche da non medici) su argomenti vari, ed è iniziato tutto da lì, la mia palestra nello scrivere medico.
Il passo successivo è stato trovare colleghi che fossero disposti ad investire in inbound marketing.
Si dice che i gattini sul web funzionano bene… e questa volta possiamo dire che è proprio vero! Anche in questo caso non sono solo carini e simpatici, i temi che tratti sono importanti. Quanta “ignoranza” c’è sul web legata ai tuoi temi?
In realtà c’è tanta ignoranza come in tutti i campi.
Il mio tentativo è quello di informare le persone, e soprattutto far capire loro se l’approccio che il loro medico sta utilizzando è quello corretto. È questo che traspare dai commenti che leggo agli articoli che pubblico (come ghost writer per i colleghi intendo). I proprietari si sono resi conto che l’insuccesso della terapia era dovuto ad errori che i propri professionisti stavano facendo sui loro animali. Il mondo del pet è in grande fermento: da una parte è un bene, perché se ne parla (e perché c’è tanto lavoro…) dall’altra questo apre a molti improvvisati che scrivono la qualunque e sono anche molto seguiti! Gente che, senza alcun titolo, si improvvisa nutrizionista, alimentarista, comportamentista ecc ecc. Il fatto che ci sia così tanta richiesta, implica che ci sia anche tanta fuffa che ne approfitta.
I forum ad esempio sono un ricettacolo di informazioni: il più delle volte sbagliati, fatti di sentito dire che, la vicina mi ha detto che il cugino ha fatto così…
Le persone brancolano nel buio a volte proprio per l’incompetenza di certi pseudo-professionisti. Ecco perché è importante valorizzare i gruppi e forum con amministratori preparati e competenti.
Il tuo primo consiglio che dai da weberinario a chi si rivolge a te?
Ai colleghi che si rivolgono a me devo spesso ricordare che ci devono mettere del loro. Che, soprattutto all’inizio il progetto è da fare insieme e questo significa che mi devono dedicare del tempo, in modo che io possa rendere il loro progetto, unico e fatto apposta per loro. Spesso mi dicono che non danno servizi diversi rispetto agli altri… e questo non è mai vero. Ognuno ha qualcosa di speciale da dare ai propri pazienti, ma ci vuole un occhio esterno che riesca a vedere le particolarità di ognuno. Non è sempre facile, anche perché facendo solo questo, il rischio di rendere tutto uguale, ovviamente c’è. Il mio tentativo è di dare una personalità univoca ad ognuno di loro. Gli articoli, anche se trattano dello stesso argomento, devono essere non sovrapponibili e devono essere identificativi di quella struttura, di quel professionista. Anche per questo cerco di occuparmi di strutture che abbiano comunque servizi diversi, e/o lontane per geolocalizzazione.
Hai trovato nuovi clienti grazie al web?
Si, ma anche e soprattutto grazie alla vita reale. Gli ultimi sviluppi (incrocio le dita) sono nati proprio dal corso che abbiamo frequentato di Visual Storytelling, organizzato da Studio Samo.
Lì ho conosciuto due professionisti con i quali spero vadano in porto altrettante collaborazioni.
Quali esperienze ti danno dato più soddisfazione?
Ultimamente mi ha dato una botta di autostima quando alcuni amministratori di un gruppo Facebook di cani Bulldog Francesi (e non solo) in cui sono da circa un anno, mi hanno chiesto di entrare nel loro gruppo di amministrazione per poter dare consigli a chi ne avesse bisogno.
Era qualcosa che già facevo, senza mai dare terapie, ma semplicemente consigliando il comportamento più consono (il più delle volte: calma, buon senso, niente allarme, vai dal tuo veterinario), loro mi taggavano e mi chiedevano cosa ne pensassi. Mi hanno detto, che mi ritenevano “autorevole” e che sarebbe stato importante per loro avermi. Ho accettato ovviamente, e li adoro, sono persone speciali ed hanno un gruppo, davvero straordinario, per educazione e pacatezza. Raro su Facebook. Mi hanno insegnato molto su come si gestisce una community, fanno un lavoro incredibile e fanno una cernita dei post, e richieste di iscrizioni minuziosa, per evitare che possano entrare nel gruppo commercianti senza scrupoli, e soggetti che potrebbero entrare solo per fare litigare. Mettono una passione incredibile, con il solo scopo di informare, divulgare, condividere ed aiutare. Un esempio per molti!
Poi, quando un cliente è contento, io sono soddisfatta. Il commento positivo, il complimento ricevuto per un articolo che ha colpito nel segno.
Inoltre sapere che le persone ti considerano una voce autorevole (nonostante tu ti senta uno sputo nell’oceano…) è una bella sensazione. Io ci metto sempre la faccia e nel bene o nel male, se merito schiaffoni, me li prendo… ma quando arriva un sorriso, mi si scioglie il cuore.
Cosa hai in cantiere ?
Ooooo considerando che non sono superstiziosa, incrocio le dita!! Hehe
A lungo termine (perché i tempi sono sempre strettissimi) un libro a quattro mani con la Dott.ssa Barera, una biologa nutrizionista, molto accreditata, preparatissima e che ha una enorme (proprio volumetricamente parlando) esperienza.
Lei scrive in medichese, io traduco… la nostra è una collaborazione già rodata e continuiamo a scrivere insieme. L’argomento è l’alimentazione fresca del cane e poi uno sul gatto.
L’altro progetto che spero possa partire è con la Lav. E mi piace molto perché è senza scopo di lucro, una storia di condivisione in cui loro mi consentono di utilizzare immagini per i miei blog (non amo usare le solite stockphoto) in cambio di link ai siti di adozione e quindi visibilità ulteriore per loro.
Il passo successivo è, ovviamente la condivisione reciproca… spero possa partire presto e mi piace molto come idea.
Un aneddoto divertente vissuto durante lo svolgimento della tua professione di weberinaria?
Beh, forse il giorno in cui ho cercato di far capire ad un dottore, che il video in cui si faceva vedere come svuotare un ascesso, forse non era proprio-proprio così emozionante come loro avevano pensato. Un collega l’aveva filmato e (molto orgogliosamente) me, lo stava mostrando con gli occhi che gli brillavano. Alla mia affermazione che mai avrei permesso di rovinare la pagina Facebook, con una tale schifezza (detto in modo differente ovviamente) lui si è proprio quasi indignato e quasi offeso. Confesso che ho pensato che mi avrebbe buttata fuori a calci. Non poteva proprio crederci. Sono riuscita a convincerlo, perché ho chiesto ad un paio di persone che stavano attendendo in sala d’aspetto di vedere il video e dirmi cosa ne pensavano. Ti puoi immaginare la reazione… uguale alla tua quando hai letto cosa volevano fare… uguale. Un urlo che Munch in confronto era un dilettante…
Cosa ne pensi dei pet influencer? Come grumpy cat o Venus?
Penso che ho sbagliato mestiere… ahahah!
Scherzi a parte, in realtà è un business come un altro, se sei capace di sfruttare l’immagine nel modo giusto, qui certamente c’è spazio per fare cose “ricche”.
Io forse ho una deformazione professionale che vede il benessere dell’animale al primo posto, la necessità di informare prima ancora di vendere.
A modo mio, penso di essere un influencer (con meno follower e soldi soprattutto…hehe) e cerco di esserlo nel senso che amerei influenzare le persone al buon senso, all’informazione ed all’essere consapevoli che oggi, abbiamo l’obbligo morale, non solo verso i nostri pet, ma verso la nostra salute in generale, di essere informati.
La rete ci offre tutto,notizia bufala o corretta, tecnica o divulgativa. Dobbiamo imparare a chiedere nel modo corretto, sia alla rete che ai professionisti che ci seguono.