
Il font NOTO
Brand Identity
Noto: il font di Google leggibile in tutto il mondo!
Se parliamo di font sapete di cosa si tratta? Il font è un insieme di caratteri (lettere) accomunate dallo stesso stile grafico. Esistono al mondo un numero infinito di font suddivisi in famiglie secondo le categorie di appartenenza. Ad esempio il font Helvetica (creato nel 1957 in Svizzera) appartiene alla famiglia dei font “senza grazie”, privo cioè dei tratti terminali che invece ritroviamo nel Garamond, disegnato nel XVI secolo in Francia.
Chissà quante volte avete cercato (o avete chiesto al vostro grafico) un font per rendere ancora più bello ed accattivante il vostro sito o la brochure per promuovere la vostra attività!
Ecco i nostri 5 consigli per la scelta del vostro font!
– Trovate un vostro stile quando scegliete il font che utilizzerete! Anche questo riguarda la brand identity!
– Dedicate tempo alla scelta dei font per la realizzazione di qualsiasi cosa come biglietti da visita, carta intestata, brochure di presentazione, cataloghi, poster…: non agite frettolosamente!
– Scegliete ed utilizzate pochi font all’interno di un documento: il rischio illeggibilità è dietro l’angolo!
– Evitate l’utilizzo di font molto fantasiosi per scritte molto lunghe o piccole: il lettore non sarà invogliato alla lettura!
– Sappiate che il web non è la carta stampata pertanto va interpellato il web designer per capire bene insieme che cosa è meglio utilizzare per evitare confusione ed illeggibilità.

Un esempio dell’utilizzo di font diverse per un sito web.
Quando si è trattato di portare i font sul computer ci ha pensato Apple studiando come poter scrivere con caratteri diversi nei documenti. Da lì sono nati molti più font, senza grazie, in quanto sul web la leggibilità dei font a bastoni (senza grazie) è maggiore rispetto ai font con le grazie, più adatti alla carta stampata.
Visto che tutto evolve in continuazione spesso ci si imbatte in imprevisti e uno di questi sicuramente lo conoscete molto bene e si presenta così!
Sapete cosa significa? Che il font utilizzato non ha alcuni caratteri o glifi (segni) particolari, probabilmente perché appartenenti ad un’altra lingua. Il risultato è un quadrato al posto del carattere, magari vi sarà capitato di notarlo su Facebook al posto delle emoticon o in un sito russo dove ci sono lettere e glifi che noi non utilizziamo.
Per ovviare a questo problema Google nel 2016 ha realizzato il font Noto che letteralmente significa “No More Tofu”, in quanto i rettangoli dei caratteri mancanti vengono associati al tofu. Questo carattere contiene tutte le lettere e glifi (segni) esistenti, sarà quindi possibile utilizzare centinaia di migliaia di caratteri in tutte le lingue, tra cui anche lingue morte e scritture come quella cuneiforme usata dai Sumeri nell’antica Mesopotamia, il fenicio, la lineare B (sistema di scrittura usato nell’antica Grecia tra il quattordicesimo e il tredicesimo secolo a.C.) e l’Ogham (un’antica scrittura irlandese usata tra il primo e il sesto secolo e fatta di soli 28 caratteri).
I creatori di Noto (centinaia di grafici, linguisti e ricercatori) si sono occupati anche delle emoji, dei vari simboli matematici e delle notazioni musicali.
L’iniziativa di Google è stata di grande importanza, di certo non sarà l’unica e non si fermerà qui.
A noi piace pensare ad un mondo dove davvero tutti possono avere l’opportunità di scrivere tutto in maniera da poter essere letti in ogni parte del mondo. E voi?
Grazie Google!
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